Gilberto PARLOTTI - MotoClubTrieste - 1906

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Gilberto PARLOTTI

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GILBERTO PARLOTTI

Nato a Zero Branco, in provincia di Treviso,
ha vissuto a Trieste dall’età di quindici anni con la numerosa famiglia,
espressione della più operosa vitalità veneta in cui
dedizione e generosità erano i princìpi da seguire.Fin da
ragazzino, minuto e vivacissimo, aveva fatto intravedere
una straordinaria perizia nel maneggiare le moto, veicoli
che certo non mancavano nella trafficata, industriosa e
animata officina di papà Angelo. Confermata la sua abilità
nelle popolari Gimkane dell’epoca, specialità in cui vincerà il
titolo italiano nel 1960, Gilberto si affaccia alle gare di
velocità assieme a Bruno Rustia, Alfredo Suspize e Gino Rinaudo, che lo
accompagnerà come amico e collega per tutta la carriera. I ragazzi del MC Ostuni di
Trieste, vincitori al Gran Premio del Litorale a Portorose (1959/1960/1961)
incontreranno il decennio più buio per il motociclismo, affetto da una crisi settoriale
più che decennale. La passione li accompagnerà nelle gare, raccogliendo, specie nel
caso di Gilberto, l’affetto di uno stuolo sempre maggiore di appassionati. Sono state
le imprese nelle gare stradali della ex Jugoslavia a rendere il piccolo centauro
famoso nella zona di Trieste e ancor di più oltre confine. Con la Tomos 50 si affaccia
al Motomondiale con insperati piazzamenti per la macchina di Capodistria. Ma come
avverrà negli anni a seguire, soltanto nei “casi difficili” le poche case che
gareggiavano ufficialmente si affideranno a Parlotti. Sarà con la Morini bialbero 250
(vittoria al G.P.di Jugoslavia, Abbazia 1965)quando bisognava sostituire il grande
Tarquinio Provini, sarà con la Benelli 250 4 cilindri, per sostituire Pasolini e
consentire a Karruthers di vincere il mondiale 1969 proprio nella pericolosa gara di
Abbazia, sarà con la Derbi 50 per assecondare Angel Nieto nel mondiale. Numerose
le imprese da “privato”, che gli fecero guadagnare la stima dei più celebri colleghi
sulle piste di tutte Europa. Al ritorno ufficiale alle corse della Tomos, soltanto
Parlotti può garantire il successo. Nel 1969 e nel 1970, coi colori del MC Trieste,
Parlotti e la seconda guida, l’amico Gino Rinaudo, fanno faville nel Campionato
Italiano: Gilberto colleziona due titoli tricolori ed entrambe si fanno notare nel
Mondiale. Gilberto vince, anche con le “private”, in tutte le categorie dell’epoca: 50,
125, 175, 250. 350 e 500, nonostante i suoi 55 chili di peso. Memorabile la vittoria
con la Ducati 500 bicilindrica, il prototipo da cui discenderanno le note bicilindriche
bolognesi. Nel 1971 con la Morbidelli 125, macchina ancora da affinare, vince tutte
le gare per il titolo italiano, il G.P. d’Italia e il G.P. di Cecoslovacchia. L’anno
successivo vince e si piazza in diversi Gran Premi e si porta al Tourist Trophy,
nettamente in testa al mondiale della 125. Sarà proprio nel 1972 all’isola di Man, che
perderà la vita, virtualmente Campione del Mondo.

"Parlotti fiori"

E' il 1971, Gilberto Parlotti, dopo aver vinto due titoli italiani con la 50 Tomos (1969 e 1970), vince il campionato della 125 con la Morbidelli. Nello stesso anno il campione si afferma con questa moto nel Gran Premio iridato di Monza, con un record che resterà imbattuto per un decennio. Nel 1970 con la stessa macchina si era imposto nel Gran Premio di Cecoslovacchia, nell'internazionale di Sanremo e in altre gare.

Gilberto Parlotti
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